E il giubileo ebbe la sua mascotte

di Vincenzo Rizza

Caro Aldo Maria,

la neo-chiesa in uscita ha finalmente sanato l’ennesima lacuna e il giubileo 2025 avrà così la sua mascotte.

Possibile, infatti, che olimpiadi, expo e mondiali di calcio avessero la loro mascotte e il giubileo no? È questa la domanda che si è posto Simone Legno, disegnatore titolare di un marchio che vanta collaborazioni internazionali anche per la creazione di gadget in favore di gay pride e per la produzione di sex toy. Così il nostro si è messo in contatto con il Dicastero per l’evangelizzazione e ha proposto il suo progetto [qui].

Il Dicastero (o forse sarebbe meglio dire il comitato organizzatore del giubileo, per tornare all’esempio delle manifestazioni sportive e dell’expo) ha immancabilmente accettato con entusiasmo e senza riserve la proposta ed è quindi nato il simpatico pupazzetto Luce, un neppure troppo originale mix tra Greta Thunberg (per l’impermeabile giallo) e Aboubakar Soumahoro (per gli stivali verdi sporchi di fango) in salsa manga.

Qualche considerazione è d’obbligo.

Osservo, in primo luogo, che è una fortuna che il disegnatore non abbia tratto ispirazione dal Pulcinella di Gaetano Pesce a Napoli; di questi tempi la circostanza non mi avrebbe meravigliato più di tanto. Meno male, ancora, che non abbia fatto troppo esplicito riferimento a simboli cattolici: ci siamo evitati l’ennesima brutta parodia del Cristo o della Vergine.

Mi chiedo, ancora, cosa c’entri il pupazzo con il Dicastero per l’evangelizzazione, salvo voler ritenere che quel ridicolo bambolotto colorato possa davvero aiutare qualche giovane alla conversione. In tempi, tuttavia, in cui l’evangelizzazione e il proselitismo sono bannati dal magistero vigente, capisco che i responsabili del Dicastero qualcosa debbano pur inventarsi. Così, sempre per avvicinarsi allo spirito del mondo, anche la sacralità del giubileo deve essere banalizzata e spettacolarizzata alla stregua di un evento mediatico mondano, con i suoi riti, i suoi feticci e, perché no, i suoi ritorni economici. Non mi meraviglierebbe che il Dicastero avesse in serbo anche una cerimonia di apertura stile olimpiadi di Parigi, con un cavallo di metallo che galoppa in mezzo al Tevere: omaggio a Tiberino (dio fluviale del Tevere) o preludio dell’Apocalisse di Giovanni?

Rilevo, infine, che mascotte è un termine che deriva dal provenzale mascoto, diminutivo di masco, “strega”, e indica una persona, un animale o un oggetto a cui si attribuisce il potere di portare fortuna. È triste constatare come la chiesa in uscita non si limiti a portare in Vaticano idoli pagani (vedi la pachamama), ma sembri aderire anche a riti scaramantici e superstiziosi, affidandosi a “streghe” portafortuna per un evento religioso come il giubileo. Chissà se la circostanza che Luce sia stata ufficialmente presentata il 28 ottobre, a ridosso della festa di Halloween, sia solo una coincidenza: dolcetto o scherzetto?

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Nella foto (La Nazione), Luce, mascotte del giubileo, a Lucca per i Comics and Games

 

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