Don Camillo
Don Camillo: – Gesù, avete sentito?
Gesù: – Che cosa, don Camillo?
Don Camillo: – Il nuovo predicatore della casa pontificia ha detto che oltre al rapporto fra Gionata e Davide (del quale si è parlato spesso in chiave di possibile legame omosessuale) anche quello del centurione e del suo servo e altri ancora, pure “all’interno della cerchia dei discepoli, tra Gesù e i discepoli, Gesù e Lazzaro”, potrebbero lasciar pensare a qualcosa di simile.
Gesù: – Scusa don Camillo, che cos’è la casa pontificia? E chi è il predicatore?
Don Camillo: – La casa pontificia è una specie di corte, formata dalle persone che assistono il papa. E il predicatore è un cappuccino incaricato di tenere periodicamente sermoni a queste persone.
Gesù: – Capisco. E il predicatore avrebbe detto quelle cose…
Don Camillo: – Non avrebbe, Gesù. Purtroppo le ha dette.
Gesù: – E lui che ne sa?
Don Camillo: – Appunto, Signore. Che ne sa? Come osa? Io ci si sono rimasto malissimo.
Gesù: – Don Camillo, non ti turbare. Ci sono in giro tante dicerie sul sottoscritto. Pensa che per qualcuno io non sono mai esistito.
Don Camillo: – Lo so, Gesù. Ma qui si sta esagerando.
Gesù: – La cosa migliore è che tu preghi per quel… come si chiama… predicatore.
Don Camillo: – Lo farò, Gesù. Ma mi chiedo: dovevano metterlo a predicare proprio alla casa pontificia?
Gesù: – Peggio sarebbe stato se avesse predicato alle folle.
Don Camillo: – Ma Gesù, stiamo parlando del Vaticano!
Gesù: – E ancora ti stupisci? Ma ricorda: guardatevi dai falsi profeti. Dai loro frutti li riconoscerete. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Puoi esserne certo, don Camillo.