Un sogno

Sono morto, e la mia anima finisce dritta dritta all’inferno. Me l’aspettavo. Quale sarà il castigo scelto per me?

Non devo attendere molto. Arriva un addetto del diavolo e mi mette in mano un libretto: “Leggilo!”.

Il titolo: Cammino Sinodale delle Chiese in Italia. Strumento di Lavoro per la Fase Profetica.

Provo un moto di ribrezzo, ma l’addetto del diavolo mi punzecchia con il forcone: “Forza! Leggilo! E senza saltare, eh!”.

Mi metto a leggere.

“Lo Strumento di lavoro intende sostenere il cammino delle Chiese locali verso la conclusione della Fase Profetica del Cammino Sinodale… Assemblea Sinodale… Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana… In continuità con i Lineamenti della Prima Assemblea Sinodale che ne costituiscono il quadro di riferimento… La fase profetica costituisce infatti un’importante opportunità… Le Proposizioni verranno presentate, discusse e approvate dalla Seconda Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia… Ogni Chiesa locale sceglierà una o più Schede, coinvolgendo gli Organismi di Partecipazione diocesani ed eventualmente altre realtà, come ad esempio… Il confronto sulle Schede è finalizzato alla maturazione di un consenso a livello locale…”.

Non ce la faccio più. È troppo. Chiedo che mi sia concessa una pausa, ma l’addetto torna a punzecchiarmi.

Riprendo la lettura.

“Attivare una programmazione pastorale unitaria tra le parrocchie e le altre realtà ecclesiali presenti nel territorio nella logica di una pastorale d’insieme, partendo da alcuni settori pastorali dove è più necessaria una pastorale integrata sul territorio…”.

Mi viene la nausea, ma il punzecchiatore non dà tregua.

Non so come, porto a termine la lettura. Ma l’addetto del diavolo è implacabile: “Anche le note!”.

Finite le note, cerco di prendere aria, ma l’addetto del diavolo mi fa: “Daccapo!”.

“Come sarebbe, daccapo?”.

“Stupido che sei! Non hai ancora capito? Ecco la tua pena: leggere e rileggere lo Strumento di Lavoro per la Fase Profetica del Cammino Sinodale. E non smettere mai!”.

“In eterno?”.

“Precisamente”.

“E non posso fare ricorso?”.

“Sì, ma una volta sola”.

L’addetto del diavolo mi consegna il Prontuario sui ricorsi all’inferno.

Vedo che c’è posto in una bolgia: la pena consiste nell’essere immersi in un fiume di sangue ardente, mentre i centauri ti lanciano contro saette se cerchi di tirarti fuori.

Senza pensarci due volte metto la firma e mi trasferiscono.

All’idea di non dover più leggere lo Strumento di Lavoro per la Fase Profetica del Cammino Sinodale provo un senso di sollievo. Ogni altra pena sarà più sopportabile.

L’addetto del diavolo mi fa l’occhiolino.

Poi mi sveglio.

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