Meditazione / Se un cieco guida un altro cieco

Può forse un cieco guidare un altro cieco?

Lc 6,39-45

di Eremita

Fratelli, oggi il Signore ci propone una Parola che ci interroga profondamente. Gesù parla ai suoi discepoli e a ciascuno di noi. Ci mette davanti una verità: possiamo essere ciechi. E se un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso. Quante volte crediamo di vedere, di sapere, di avere ragione. Quante volte pensiamo di essere capaci di guidare gli altri, di consigliare, di correggere, e non ci accorgiamo che siamo ciechi. Il nostro cuore è pieno di noi stessi, pieno di orgoglio, di superbia, di idee proprie, di giudizi. Ma il Signore ci chiede: sei davvero capace di guidare? Vedi la realtà o sei cieco?

Guardiamo la nostra vita: chi ci ha guidato? Chi ci ha insegnato a vivere? Chi ci ha mostrato il cammino? Spesso abbiamo seguito modelli sbagliati, abbiamo ascoltato il mondo, i suoi criteri, i suoi ragionamenti. Ci siamo lasciati trascinare da chi era più cieco di noi. E allora la nostra vita è finita nel fosso, nelle tenebre, nel peccato, nella morte. Abbiamo creduto di poterci salvare con le nostre forze, di poter trovare la felicità con le nostre mani, e invece ci siamo persi. Perché? Perché eravamo ciechi. Il peccato ci ha resi ciechi, incapaci di vedere la realtà come la vede Dio.

Il Signore dice: “Il discepolo non è da più del maestro, ma ognuno che sia ben preparato sarà come il suo maestro”. Chi è il nostro maestro? Chi ci insegna a vivere? Se il nostro maestro è il mondo, allora vivremo secondo il mondo: sempre alla ricerca di successo, di denaro, di piacere, di riconoscimento. Se il nostro Maestro è Cristo, allora la nostra vita sarà come la sua: una vita donata, una vita crocifissa, una vita nella verità, nell’amore, nella misericordia. Ma per diventare come il Maestro bisogna essere formati, bisogna essere discepoli, bisogna lasciarsi correggere, bisogna accettare di essere purificati.

E qui Gesù Cristo ci pone davanti un’immagine fortissima: come puoi dire al fratello “lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio” mentre nel tuo occhio c’è una trave? Fratelli, questa Parola è per noi. Quante volte giudichiamo gli altri. Quante volte siamo pronti a criticare, a puntare il dito, a dire agli altri quello che devono fare. Vediamo i difetti degli altri, le loro mancanze, i loro peccati, e vogliamo correggerli, vogliamo aiutarli, vogliamo “migliorarli”. Ma non ci accorgiamo che in noi c’è una trave. Non vediamo il nostro peccato, non vediamo il nostro egoismo, la nostra ipocrisia, la nostra durezza di cuore.

Il Signore ci dice: ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio. Convertiti! Guarda te stesso. Riconosci il tuo peccato. Prima di voler cambiare gli altri, lascia che Dio cambi te. Prima di voler insegnare agli altri, lascia che Dio ti insegni. Prima di voler guidare, lascia che Dio ti guidi. Questa è la conversione: riconoscere di essere peccatori, riconoscere di essere ciechi, riconoscere di avere bisogno di Dio. Solo chi si lascia amare da Dio, solo chi si lascia guarire, può davvero aiutare gli altri. Solo chi ha sperimentato la misericordia può essere misericordioso.

E poi Gesù ci dice: “Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni”. Fratelli, questa è una verità fondamentale: l’albero si riconosce dai frutti. Noi possiamo dire tante cose, possiamo fare belle prediche, possiamo avere tante belle idee, ma i frutti della nostra vita cosa dicono? Quali sono i frutti della nostra vita? Sono frutti di pace, di amore, di gioia, di perdono? O sono frutti di divisione, di rancore, di egoismo, di tristezza? Il cuore dell’uomo si vede dai suoi frutti. Se il cuore è pieno di Dio, usciranno parole di Dio, uscirà amore, uscirà misericordia. Ma se il cuore è pieno di sé stesso, se è pieno di peccato, allora usciranno parole cattive, parole di giudizio, parole di menzogna, parole di morte.

Il Signore oggi ci chiama alla verità. Non possiamo ingannare noi stessi. Non possiamo dire “Signore, Signore” e poi vivere come il mondo. Non possiamo fingere di essere cristiani, non possiamo recitare una parte. Il cuore non mente! Dai frutti si vede chi siamo.

Oggi Gesù Cristo ci invita a una vera conversione. Ci invita a smettere di guardare gli altri per guardare noi stessi. Ci invita a smettere di giudicare e a riconoscere il nostro peccato. Ci invita a cambiare il nostro cuore. E questo è possibile solo se lasciamo entrare Cristo nella nostra vita, solo se accettiamo di essere discepoli, solo se accettiamo di lasciarci formare dal Maestro. Lui ci ama, lui ha dato la sua vita per noi, lui vuole aprire i nostri occhi, lui vuole guarire il nostro cuore. Oggi ci chiama, oggi ci invita a seguirlo, oggi ci offre la sua misericordia. Fratelli, apriamo il cuore a questa Parola. Lasciamoci toccare. Lasciamoci amare. Lasciamoci salvare.

Amen.

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Le precedenti meditazioni di Eremita 

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Nel fuoco della prova

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Gesù al primo posto, concretamente

Per tornare a vedere

Nel nascondimento

Che cosa mi impedisce di seguire Gesù?

Pastori, difendete la famiglia, piccola Chiesa

Tagliare

Servi umili

Quando davvero incontri Gesù

Apriti a Gesù. Lui solo può guarirti

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Adorare il Santissimo Sacramento

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Amare Gesù. Fino a subire la persecuzione

La Verità è solo Gesù Cristo

Chiedi a Gesù con fede assoluta. E sarai esaudito!

Paura? Mai. Gesù è con te

Il Regno di Dio e la chiamata a evangelizzare

L’unico peccato che non sarà perdonato

L’amore infinito della Santissima Trinità

Chiamati più che mai ad aprire il cuore allo Spirito Santo

Ci interessa il giudizio del mondo o il giudizio di Dio?

Ascoltare la voce dello Spirito Santo

La strada da percorrere. Se vogliamo essere salvati

La svolta della tua vita  

Qualunque sia il tuo idolo, con Gesù esci dalla tenebra 

La potenza dell’amore di Gesù non conosce ostacoli 

Perché piangi? Gesù è risorto! Veramente risorto! 

Dare tutto a Gesù 

Questa Parola potente è proprio per te 

Per essere guariti da Gesù

Per essere davvero liberi

La samaritana

 

 

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