Lettera a “Duc in altum” / Nei numeri la bocciatura del pontificato di Bergoglio
di Marco Anca
Caro Valli,
ho letto con attenzione, visto che per deformazione professionale le cose le devo valutare anche in numeri, le cifre contenute nell’articolo Chiesa cattolica. Tutti i numeri del disfacimento [qui].
Sono drammatiche, e suonano come una solenne bocciatura del pontificato di Bergoglio.
Dobbiamo ormai riconoscere che in Europa, soprattutto in quella occidentale, gli autentici cattolici sono una piccola e coraggiosa minoranza, non rappresentata dai propri inetti pastori.
Ergo, guardando al futuro conclave, c’è da pregare perché non ne esca un altro papa sostenitore delle varie e famigerate nomenklature internazionali (Wef, Nato, Ue, Oms eccetera).
Questa è stata la linea bergogliana e i numeri fotografano il disastro che ha provocato, senza possibilità di appello né cassazione.
Circa l’America Latina, sono molti anni che gli Usa stanno colonizzando il Centro America e il Brasile con le sette evangeliche che hanno anche moltissimi soldi, eppure nessuno ha fatto nulla per respingere l’offensiva, men che meno il primo papa latinoamericano.
Il prossimo conclave deciderà la storia della Chiesa. Se ne uscirà un altro bergogliano, dopo duemila anni la Chiesa rischierà di andare in pezzi: i fedeli dispersi, i libri contabili alla sezione fallimentare del Tribunale.
A proposito di fallimento, aggiungo una cosa su Bergoglio. L’uomo, com’è noto, è ben poco istruito. Non capisce la storia, che non conosce, ed è digiuno di teologia (lo era anche Giovanni Paolo II, ma si portò a Roma il miglior teologo in circolazione, cioè Ratzinger). Inoltre ignora la prima regola della politica, cosa che invece pensavo conoscesse.
Mi si permetta un paragone irriverente. Se vuoi vincere, devi mobilitare il tuo elettorato, e portare alle urne fino all’ultimo tuo elettore. Lui invece ha scelto di compiacere l’elettorato avversario. Morale della favola, ha demotivato e disperso il proprio “elettorato”, ma non ha recuperato nemmeno un voto dagli avversari, che continuano ad essere anticattolici nonostante mille complimenti. E questo, politicamente, è un peccato mortale.
Spero che Bergoglio viva abbastanza per meditare amaramente sui suoi errori.
