
Storia di un tradimento / 2. Le infiltrazioni massoniche in Vaticano, il Concilio, la “nuova messa”. Don Charles Murr sul filo dei ricordi
Pubblichiamo la seconda parte dell’intervista di Patricio Lons a don Charles Murr, il sacerdote americano autore di numerosi libri, tra i quali Massoneria vaticana e L’anima segreta del Vaticano. Negli anni Settanta, a Roma, il giovane don Murr fu assistente di monsignor Gagnon durante l’indagine del futuro cardinale sulle infiltrazioni massoniche in Vaticano.
Qui potete leggere la prima parte dell’intervista.
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Lons – Un’altra figura che merita attenzione è quella del cardinale Bea.
Murr – Già, il cardinale Augustin Bea, un tedesco. Era gesuita, ed ebbe come segretario Malachi Martin durante tutto il Concilio e anche dopo. Malachi Martin, che parlava sette lingue (arabo, aramaico, ebraico, tedesco, italiano, inglese e francese) difese sempre Bea, ma il cardinale simpatizzava per i comunisti dell’Unione Sovietica, tanto che nel Concilio Vaticano II furono invitati vescovi ortodossi russi che erano anche agenti del Kgb. E nel Concilio non venne pronunciata nemmeno una parola sulla minaccia dell’ideologia marxista e comunista.
Lons – Ero molto giovane quando ebbi occasione di leggere in un libricino una informativa dei vescovi cattolici maroniti in cui si diceva che Bea (Behard, in realtà), era un ebreo falsamente convertito.
Murr – No, non lo credo. Guarda, dicevano questo perché parteggiava molto per gli ebrei e per Israele. Ricordati però in quegli anni si parlava molto del dialogo interreligioso e dell’ecumenismo, secondo la formula “guardiamo più a quello che abbiamo in comune che a quello che ci divide”. Bea era un uomo molto forte ed era stato uomo di fiducia di Pio XII, tanto che aiutò il papa nello studio per l’eventuale indizione di un concilio.
Lons – Un ascoltatore mi dice di chiederle se Benelli fu un vescovo che criticò Padre Pio.
Murr – No. Tutto il contrario. Prima di tutto dobbiamo dire che Padre Pio era un santo. Punto! Questo è fuori discussione. Un santo, uno dei grandi. Quando Padre Pio ricevette le stigmate, gli uomini di Chiesa non sapevano come reagire. Anche nella sua comunità francescana si interrogavano sul mistero. E venivano persone da tutto il mondo a visitarlo, perché riconoscevano la sua santità. Se uno riceve le stigmate, significa che è un santo, e nel caso di Padre Pio lo era realmente. Poi accadde che un altro francescano, padre Agostino Gemelli, il fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, fosse decisamente contro Padre Pio, sostenendo che il frate di Pietrelcina non era né un santo né un mistico e che le sue piaghe erano frutto di suggestione. Gemelli si rivolse ad alcuni psichiatri e questi dissero che le stigmate di Padre Pio erano dovute al fatto che egli meditava troppo sulla passione e crocifissione di Cristo. Chi conosce Padre Pio sa anche come egli reagì, da uomo forte, con il suo particolare umorismo. Quando seppe che gli specialisti avevano sentenziato da dove provenivano le sue stigmate, disse loro: “Guardate, qui nel campo del nostro convento abbiamo un bue. Provate voi esperti a meditare sul bue, per vedere se per caso vi spuntano le corna”. Pio XI, accettando la tesi di padre Gemelli e dei suoi esperti, proibì a Padre Pio di ricevere le persone. Doveva rimanere in silenzio, non celebrare la messa in pubblico, non ascoltare confessioni, insomma non operare come sacerdote. Questa sospensione durò anni, poi Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII, suggerì a papa Ratti di togliere le restrizioni.
Lons – Guardando a tempi a noi più vicini, per quale ragione Benedetto XVI rinunciò? Perché non aveva più la forza per sostenere un compito tanto pesante, o perché qualcuno lo portò a rinunciare?
Murr – Buona domanda, ma solo il Cielo lo sa. Una delle vicende su cui l’amministrazione Trump sta investigando riguarda proprio questo: il ruolo di Obama, di Biden, di John Podesta (coordinatore della campagna elettorale di Hillary Clinton) e della Cia nella caduta di Ratzinger. Quegli ambienti sostenevano la necessità di una “primavera cattolica” da realizzare accanto a quelle arabe eccetera. Per i liberal Benedetto XVI era un ostacolo. E Ratzinger cosa fa? Si ritira, lasciando campo libero a Bergoglio. Questi i fatti su cui si sta indagando. Su papa Benedetto XVI ci furono pressioni esterne? Non lo so. Ma ricordo che papa Ratzinger aveva parlato contro l’immigrazione illegale. All’Onu e all’Unione europea disse che l’Europa stava dimenticando le proprie radici cristiane.
Lons – Nella sua università, a Ratisbona, in Germania, Benedetto XVI fece quel famoso discorso su Maometto. Ricorda?
Murr – E i liberal, anche dentro la Chiesa, lo criticarono fortemente. Ciò che disse era giustissimo, ma politicamente scorretto.
Lons – L’elezione di Bergoglio è stata una sorta di colpo di Stato, per mettere a capo della Chiesa un uomo affine agli interessi finanziari e occulti che vogliono la distruzione del cristianesimo?
Murr – Non posso dirlo, perché non mi consta. Quello che so è che si sta investigando, ma ancora non ci sono conclusioni.
Lons – Ricordo che poco prima della rinuncia di Ratzinger il sistema finanziario vaticano venne bloccato, e già da un anno si parlava di pressioni contro il papa, persino con minacce di morte. Un giornalista che aveva parlato con i vertici della Guardia svizzera mi riferì che le misure di sicurezza attorno al papa erano state raddoppiate. Curioso, poi, che subito dopo la rinuncia di Benedetto XVI e l’elezione di Bergoglio, Francesco abbia avuto una riunione con i Rotschild per parlare di “capitalismo inclusivo”.
Murr – Hai letto il libro di Giulia Meloni La mafia di San Gallo? Dovresti leggerlo. È interessantissimo! Si capisce perché i modernisti non lasciarono in pace Benedetto XVI. La sua rinuncia fu la garanzia che avrebbe vinto Bergoglio. Vorrei anche ricordare che in uno dei suoi primi incontri con i giovani Bergoglio disse loro: “Fate casino!”. Il motto del suo pontificato.
Lons – Non è certamente il modo più prudente di rivolgersi ai giovani.
Murr – Ma lui l’ha fatto, perché è parte della sua filosofia.
Lons – Per il bene o per il male?
Murr – Penso per il male. Non credo proprio che la sinodalità esprima il volere di Cristo. Cristo non fondò la Chiesa su una sorta di parlamento, ma sugli apostoli. Tant’è vero che fin dall’inizio i vescovi raccolsero il testimone dagli apostoli. La Chiesa è una gerarchia, una piramide che parte dalla sommità, non dalla base! Ora abbiamo addirittura una suora a capo di una congregazione, con un cardinale come vice. Qualcosa di incredibile!
Lons – Pensa che papa Bergoglio vorrebbe le sacerdotesse?
Murr – Ha detto di no, ma poi dice molte altre cose. Un giorno dice no, un altro forse, un altro lascia che siano altri a parlare. Il sacerdozio femminile cattolico non potrà mai esserci perché non è possibile. Se Gesù l’avesse voluto lo avrebbe istituito, ma non l’ha fatto. Anche Giovanni Paolo II prima della morte dichiarò ufficialmente, quale insegnamento della Chiesa, che le donne non avrebbero mai avuto accesso al sacerdozio. Chi volesse consacrare una donna sarebbe automaticamente fuori dalla Chiesa.
Lons – Avevo un amico di sinistra, maoista, che mi diceva: “Non sono un uomo di fede, però non capisco perché ci sia tanta contrarietà da parte di certi settori cattolici verso la messa tradizionale. Perché tanta persecuzione?”.
Murr – Me lo chiedo anch’io. Perché, per esempio, tanta persecuzione contro il vescovo texano Joseph Strickland? Dove la messa tridentina è permessa, vi accorrono tanti fedeli, anche famiglie giovani, e le vocazioni crescono. Eppure è ostacolata. Credimi, Patricio, Strickland è un vero uomo di Dio, semplice, onesto, trasparente e chiaro. Eppure gli hanno reso la vita impossibile, lo hanno destituito, e solo perché ama la tradizione e ha permesso la celebrazione della messa antica. Oggi ci impediscono di celebrare la messa che fu dei santi, di tutti i santi, la messa di santa Teresa d’Avila, san Giovanni della Croce, sant’Ignazio di Loyola! Era la fonte e il vertice della loro vita spirituale, il loro pane quotidiano, e ora è proibita. Incredibile. Quando Benedetto XVI pubblicò Summorum pontificum, moltissimi ne furono felici. Molti giovani seminaristi volevano celebrare la messa tridentina, ma Bergoglio la detesta.
Lons –Per il fatto di aver proibito la messa tridentina diocesana ma di aver permesso di celebrarla in certi gruppi, come la Fraternità San Pio X, Bergoglio da alcuni vescovi è considerato un tradizionalista!
Murr – E se lo considerano un tradizionalista, pensa che cosa sono loro! È un disastro! Una volta chiesi a mia nonna: “Perché il sacerdote gira le spalle al popolo?”. E lei mi rispose: “Ti ricordi l’altro giorno quando eravamo in autobus per andare in centro? Ti piacerebbe che l’autista dell’autobus si girasse per parlare con noi?”. Nella messa antica guardiamo tutti nella stessa direzione, che è il Cielo, è Dio nel Santissimo. Parliamo tanto della partecipazione dei laici. Sai che cosa teme di più l’uomo moderno? Due cose: la solitudine e lo stare in silenzio. Ha sempre bisogno di fare qualcosa, in questi tempi col telefono e il computer. Invece nella messa tradizionale ti viene detto: “Fermati! Sei tu solo davanti a Dio. Parlagli con calma!”. Ma ci sono tante persone che non sanno pensare in silenzio. Conosco una madre superiora che parla sempre. Ti dice ogni cosa che le passa per la testa. La messa tradizionale offre la possibilità di imparare il valore del silenzio orante. Ed è molto bello! Nella consacrazione le parole sono dette con tale devozione che si capisce che Lui c’è, lì c’è Cristo, presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Ho quasi mezzo secolo di sacerdozio e per una trentina d’anni ho celebrato la messa novus ordo. Poi ho riscoperto la messa che avevo conosciuto da bambino e non sono più tornato indietro. È talmente bella da riempire il mio sacerdozio. Il mio sacerdozio si completa in essa. So che questo dà fastidio ai modernisti, ma perché? Perché per loro è importante distruggere ciò che è sacro. Lo abbiamo visto anche al tempo in cui Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires, quando permise che una coppia ballasse il tango davanti al Santissimo. La nuova liturgia si presta a tutto, è come essere a teatro. Ma la santa messa non è teatro. La santa messa è il rinnovamento del Sacrificio della Croce.
Lons – Benedetto XVI cercò di reintrodurla, ma quanti ostacoli…
Murr – Il fatto è che non gli permisero mai di comandare. Altri comandavano e a lui toccava eseguire. Perdonami, Ratzinger era un uomo molto brillante dal punto di vista intellettuale, un grande teologo e filosofo, però, per governare ci vuole altro. Nostro Signore fondò la Chiesa su Pietro. E tu credi forse che Pietro fosse il più intellettuale tra i dodici? Quello che amava di più Cristo? No, era Giovanni il discepolo amato. Perché allora Gesù scelse Pietro? Perché Pietro sapeva governare. A volte si comportava da sciocco ed era testardo, ma era la pietra. Ed era quello che voleva Cristo. Se il capo non sa guidare, si cade nel caos.
Lons – Un ascoltatore mi chiede di parlare della comunione sulla mano…
Murr – Assolutamente inaccettabile! Un abuso liturgico. Le mani del sacerdote sono consacrate per benedire, per consacrare e per toccare le cose sacre. Martin Lutero per distruggere l’idea della messa cattolica, e l’idea che Cristo è presente nell’Eucaristia, sostenne che Cristo è presente spiritualmente. Ma cosa vuol dire questo? Vuol dire allontanarsi dalla dottrina cattolica, secondo la quale Cristo è realmente presente sotto le specie del pane e del vino! Noi, per definire questo mistero, usiamo una parola molto bella: transustanziazione. L’aspetto esteriore rimane, ma l’essenza cambia. Dopo la consacrazione l’ostia sembra ancora pane, ma non lo è più: è Corpo di Cristo. Martin Lutero disse che per togliere ai cattolici questa superstizione bisognava dare loro l’ostia consacrata sulla mano. Poi abbiamo dato anche il calice, così tutti possono toccare tutto. Un abuso delle cose sacre che ha contribuito a distruggere la fede nell’Eucaristia. Ormai solo una minoranza va a messa, ma prima del Concilio ci andava almeno l’85 per cento dei cattolici.
Lons – Prima del Concilio Vaticano II negli Stati Uniti ogni anno si ebbero fino a 750 mila conversioni di protestanti al cattolicesimo.
Murr – Dicono che dal 1947 al 1960 l’opera evangelizzatrice dell’arcivescovo Fulton Sheen portò alla conversione al cattolicesimo di più di 250 mila protestanti ed ebrei. Oggi anche molti dei cattolici che ancora vanno a messa non credono nella presenza reale. Nelle celebrazioni eucaristiche ci scambiamo il segno della pace stringendo le mani a tutti quelli che ci stanno intorno. E poi magari si va a prendere la comunione sulla mano. Una barbarie. Anche per questo i fedeli tornano alla messa tradizionale. Le persone chiedono il sacro. Non vogliono le banalità.
Lons – Ma per i sacerdoti e i fedeli che amano la messa tridentina da Roma e dall’alto clero vengono segnali di opposizione.
Murr – Se vuoi distruggere la fede, inizia dall’Eucaristia. Cambia il senso dell’Eucaristia e la gente perderà la fede.
Lons – Quando Pietro vide Gesù che camminava sulle acque, volle andargli incontro, ma quando smise di fissare lo sguardo su di lui sprofondò.
Murr – È perché smise di guardare alla meta. Se vuoi che il tuo negozio vada male, se vuoi che i tuoi studi vadano male, se vuoi andar male in qualsiasi cosa, smetti di guardare alla meta. Dimenticati della meta, mettiti a guardare i problemi che hai e sprofonderai. Immagino che Pietro avrà pensato: “Sono stato davvero tonto a pensare che avrei potuto camminare sull’acqua”. È per questo che sprofondò, perché la sua meta era arrivare a Cristo, ma distolse lo sguardo. Questo succede anche a noi quando ci dimentichiamo che la nostra meta è Gesù Cristo. La nostra meta è la salvezza delle nostre anime. Se smettiamo di guardare a Gesù, tutti i problemi che abbiamo ci travolgono. Per questo occorre alimentare la fede, ma ormai in tanti casi non puoi fare affidamento sul clero. C’è più confusione nel clero che nei fedeli. Occorre tornare a conoscere la vera fede. Siamo già alla terza, se non alla quarta generazione che non sa più nulla del catechismo. Pochissimi conoscono i dieci comandamenti. Non sanno nulla, anche perché il clero stesso è ignorante. Molti preti dovrebbero rifare il seminario.
Lons – Negli anni Settanta, a causa del cambio della messa, almeno centomila sacerdoti e un pari numero di religiosi lasciarono la talare e l’abito.
Murr – Ci sono eccellenti catechismi che insegnano che cos’è la vera fede. Ricordiamoci che dovremo morire, e Dio ti chiederà: “Che cos’hai fatto dei talenti che ti ho dato?”. Risponderai: “Ma… non ho avuto tempo…”. La cosa più importante è la salvezza della nostra anima, ma noi sacerdoti per primi l’abbiamo dimenticato. Il nostro compito non è quello di promuovere rivoluzioni o la giustizia sociale, ma di mostrare la via per la salvezza delle anime!
Lons – Ho visto vescovi argentini ingraziarsi politici che hanno legiferato contro la fede. Può essere che in buona parte delle nuove messe non ci sia consacrazione e che alla fine la massoneria, la nemica della Chiesa, cerchi proprio questo: la mancanza della consacrazione?
Murr – È così. Perché una Messa sia valida, devi avere un sacerdote validamente ordinato, consacrato. In secondo luogo, è necessario avere vino e pane, come prescrive la Chiesa. Non qualsiasi vino o qualsiasi pane. Terzo, il sacerdote deve pronunciare le esatte parole della consacrazione del pane e del vino, altrimenti non c’è messa. Se, per esempio, un sacerdote dicesse: “Nell’ultima cena cristo disse: questo è il mio corpo”, non sarebbe una consacrazione valida. Il sacerdote deve dire: “Questo è il mio corpo… questo è il calice del mio sangue…”, usando le parole di Cristo, altrimenti la consacrazione non è valida. Una volta i nemici della Chiesa entravano nelle chiese, distruggevano i tabernacoli e rubavano le ostie. Ma ora non è necessario. Si può andare alla comunione e portarsi via l’ostia consacrata ricevuta sulla mano. Ci sono abusi sopra abusi sopra abusi, e nessuno dice nulla. E poi ti chiedi perché la presenza dei fedeli sta calando!
Lons – Questo deriva anche dalla perdita del buon senso. Circa cent’anni fa Chesterton disse: “Sguaineremo le spade per dimostrare che l’erba è verde in estate”…
Murr – È proprio così. Nella Chiesa ci sono persone cattive che, fingendo di appartenervi, desiderano il suo male. Vogliono distruggere il sacerdozio, la fede, tutto. Anche nel Vaticano. Nei miei libri lo metto in evidenza, mostrando fatti, non opinioni. Alcuni dicono che ai vertici della Chiesa non possono esserci marxisti, massoni, atei, ladri, approfittatori eccetera. Ma io dico: se il bene è in un certo posto, credi che il diavolo se ne resterà a distanza? No, vorrà andare proprio lì. Satana sta sempre dove c’è il bene, la santità. Dunque anche dove c’è il papa, Pietro sulla terra. Dalle mie parti c’è un detto: “Mettiti a costruire una cattedrale e vedrai che lo stesso giorno il diavolo pianterà la tenda dall’altra parte della strada”. Dobbiamo vivere in questo mondo in cui il buon grano e la zizzania sono mescolati. E dobbiamo uscirne vincitori. Questo è il nostro impegno, la nostra lotta, in cui cerchiamo sempre il bene. Se hai trovato un posto dove non c’è gente cattiva, fammelo sapere, per favore, così ci vengo subito!
Lons – Padre Gabriele Amorth, il famoso esorcista, mi pare abbia detto che bisognerebbe esorcizzare il Vaticano.
Murr – Credo che una volta l’abbia anche fatto.
Lons – Mi chiedo come mai nei moderni seminari non si formino i futuri esorcisti.
Murr – Questo ministero è stato praticamente eliminato. E proprio al tempo di Bugnini con la riforma dei sacramenti.
Lons – Ai tempi del Concilio, tra coloro che misero in guardia dalla degradazione ci fu monsignor Lefebvre. Possiamo rendere chiaro che la Fraternità San Pio X, della quale Gagnon parlò molto bene, non è scismatica e non è separata dalla Chiesa?
Murr – No, non è separata dalla Chiesa. Lo stesso papa Bergoglio, con mia grande sorpresa, le ha dato un esplicito permesso di celebrare i matrimoni e di assolvere i penitenti. Non so come mai, ma lo ha fatto.
Lons – Quindi non c’è alcun problema ad assistere a una loro messa?
Murr – Io direi che i problemi ci sono a partecipare a certe messe novus ordo nelle parrocchie! Si celebrano messe che sono autentiche pazzie. No, non c’è alcun problema a frequentare le messe della Fraternità.
Lons – Un fatto molto triste è che Bergoglio non ha mai ricevuto i quattro cardinali dei dubia.
Murr – Purtroppo è così.
Lons – Che cosa pensa del cardinale Burke?
Murr – La mia opinione su di lui è molto buona. Aiuta i sacerdoti in difficoltà coi loro vescovi.
Lons – Ci sono sempre più sacerdoti “cancellati”, emarginati e privati di ogni incarico.
Murr – Sacerdoti che hanno una buona preparazione filosofica e teologica, che conoscono san Tommaso e il latino. Ma gli tolgono tutto, anche il sostegno per vivere. Così spaventano tutti gli altri. Ci sono tanti sacerdoti che vorrebbero parlare, ma non lo fanno perché hanno paura. Io cerco di aiutarli, anche sotto il profilo spirituale, perché il mondo d’oggi è tanto corrotto da colpire anche i sacerdoti meno attenti e meno forti. La mancanza di preparazione è fatale. Quei poverini non conoscono che una teologia popolare, una psicologia popolare, che oggi è tale e domani non lo è più, mentre c’è una teologia classica che è per sempre.
Lons – Come vede la posizione di Mel Gibson rispetto al papa e a monsignor Viganò?
Murr – Caro Patricio, si è fatto tardi e sono stanco. Ad ogni modo, dirò che Gibson è un buon uomo, così come monsignor Viganò, che è stato scomunicato da papa Bergoglio. Incredibile. Scomunicato per aver espresso apertamente le sue critiche! Vedremo se nel futuro le cose cambieranno. Speriamo davvero!
Fine
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Nella foto, un giovane don Murr con il cardinale Gagnon in Vaticano