Comunione e Liberazione: prove tecniche di scissione

di Francesco Balducci 

Si addensano le nubi della scissione sul movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione, che da alcuni anni si trova a vivere in uno stato di crisi, con ripetuti interventi del Vaticano e del papa in persona per cercare di correggere errori dottrinali e disciplinari all’interno della realtà fondata nel 1954 dal sacerdote brianzolo don Luigi Giussani. La vecchia guardia, che si ispira al successore di don Giussani, il prete spagnolo don Julián Carrón, non tollera che il prelato iberico sia stato disarcionato dalla guida prima dei Memores Domini e poi (novembre 2021) dalla presidenza della Fraternità di Comunione e Liberazione. Nei suoi confronti sia il pontefice che il cardinal prefetto del Dicastero dei laici, Kevin Farrell, in questi quattro anni hanno mosso reiterate accuse formali sul modo in cui ha guidato CL, sull’insegnamento di dottrine erronee riguardanti la trasmissione del carisma, e sull’invito a disobbedire all’autorità ecclesiastica.

Carrón e i suoi seguaci non hanno mai realmente tenuto conto di queste indicazioni e non le hanno mai accettate. Per qualche anno, l’ex leader di CL ha girato in lungo e largo le comunità italiane del Movimento, cercando di fare ombra al suo successore. Ha tenuto diversi incontri e ritiri di Quaresima con grande partecipazione di ciellini che considerano impropria e invalida la presidenza del professor Davide Prosperi. Un paio di anni fa, lo stesso Carrón e i suoi più stretti collaboratori avevano chiesto alla Santa Sede il permesso di staccarsi da CL e di dare vita a una nuova realtà ecclesiale, ma il Vaticano negò il permesso, viste le accuse di cui era, ed è, oggetto il sacerdote spagnolo.

I carroniani si sono ritirati in attesa di tempi migliori, sicuri che avrebbero vinto le elezioni per la scelta del presidente della Fraternità di CL, in programma nel 2026; il 31 gennaio di quest’anno, però, è successo un fatto che ha rovinato i loro piani. Infatti papa Francesco ha prorogato fino al novembre 2031 la presidenza Prosperi, dando vita a quello che può considerarsi un commissariamento de facto, di durata decennale. Il Vaticano, infatti, continua a ritenere grave e problematica la situazione interna a CL, con problemi dottrinali e di disobbedienza all’autorità ecclesiastica richiamati da Prosperi in una lettera aperta alla Fraternità, inviata il 28 febbraio scorso.

Il mondo carroniano, che conta su diversi sacerdoti, sulla stragrande maggioranza dei Memores Domini e su tanti laici di diverse comunità italiane e straniere, non può tollerare l’idea di rimanere sotto la guida di Prosperi per altri sette anni, e sta organizzando una exit strategy a cui lavora, in realtà, da oltre tre anni. A dare fuoco alle polveri è stata una lettera di Giancarlo Martinelli, storico ex segretario della Fraternità di CL e membro dei Memores Domini, lettera in cui il consacrato laico contesta apertamente le indicazioni e le valutazioni della Chiesa, e la conduzione del Movimento da parte di Prosperi. Su questa lettera, uscita l’11 marzo, ambienti carroniani stanno organizzando una petizione a sostegno delle idee espresse da Martinelli; una strategia studiata a tavolino, spiegano le nostre fonti.

Il tutto in preparazione di quello che si sta configurando come il vero momento clou, l’evento da cui – secondo tempi e modalità ancora in fieri – inizierà la scissione del mondo carroniano dalla casa madre di Comunione e Liberazione. Ovvero i festeggiamenti in grande stile per i settantacinque anni di don Carrón e il suo cinquantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale, che si terranno sabato 22 marzo al Santuario di Caravaggio, in provincia di Bergamo, luogo caro ai ciellini, dove don Giussani amava organizzare gesti e pellegrinaggi già negli anni Sessanta. Esiste addirittura un sito web (www.anniversario50.it), in cui ci si può registrare, e in cui si spiega che la messa si terrà nel piazzale antistante il santuario (segno che sono attesi molti partecipanti). Addirittura c’è un Iban dove poter versare soldi per il regalo al festeggiato: un’automobile.

L’evento di Caravaggio è stato pianificato nei minimi dettagli, e a livello di comunità locali, i seguaci di Carrón stanno invitando tutti a partecipare, a cominciare dai ragazzi e dagli universitari. Le migliaia di persone che si sono registrate sul sito, sono un database prezioso per la nuova realtà ecclesiale che sta provando a nascere, e che dovrà trovare un vescovo che intanto la riconosca formalmente come associazione pubblica o associazione privata di fedeli di diritto diocesano. Ovviamente, don Carrón non potrà comparire tra i fondatori e tra i dirigenti, viste le accuse della Chiesa nei suoi confronti. Ma è con lui, e per seguire lui, che inizierà questo nuovo percorso. Percorso che, vista la piega presa dagli eventi, è ormai inevitabile, e che potrebbe invece aiutare Comunione e Liberazione (e chi deciderà di restare dentro il Movimento) a ritrovare la sua identità, alla sequela del carisma di don Giussani.

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Nella foto, don Julián Carrón

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