Contro una legge liberticida / In tutta Italia la campagna di Pro Vita & Famiglia
È in corso la mobilitazione contro il progetto di legge liberticida sull’omotransfobia. Nei prossimi giorni l’Italia sarà “invasa” da manifestanti che si uniranno alla campagna #Restiamoliberi.
A Roma la manifestazione avrà luogo in piazza Montecitorio, giovedì 16 luglio alle ore 17.
In alcune città i cittadini sono già scesi in piazza per protestare contro l’approvazione di una legge ingiusta e ideologica, che introduce reati d’opinione e attenta alla sicurezza delle donne. In molti altri centri le manifestazioni avranno luogo oggi, ma la campagna continuerà fino al 25 luglio e vi sono moltissime città che si stanno preparando.
Pro Vita & Famiglia ha iniziato la campagna contro il gender nelle scuole e per la libertà dal 2013 ed è stata sempre in prima linea contro le derive liberticide dei progetti di legge anti omotransfobia: per primi – già all’inizio del mese di marzo – abbiamo lanciato lo slogan #RestiamoLiberi in una campagna di manifesti ritraenti persone comuni che avrebbero potuto essere “condannate per omofobia”.
La senatrice Maiorino (una delle proponenti dei progetti di legge in questione) si è di nuovo rammaricata del fatto che non ci sia il reato di “propaganda di idee” nel progetto di legge e quindi “teme” che organizzazioni come Pro Vita & Famiglia possano continuare a esprimersi (sic!). Tuttavia, ha subito aggiunto: “Avendo inserito il reato di incitamento all’odio, lì prendiamo tutto”.
Proprio così: avendo inserito reati così ampi, ambigui e interpretabili, possono punire praticamente qualsiasi azione che loro etichettino come “odio”.
Il nostro grido d’allarme ha colto nel segno. Anzi, i progetti di legge si sono dimostrati ancora più pericolosi del previsto.
Secondo il testo unificato ora in discussione, difendere pubblicamente la famiglia naturale e i diritti dei bambini può essere interpretato come istigazione alla discriminazione omotransfobica. Inoltre, in base all’identità di genere, qualsiasi maschio transgender che pensa (o dice) di essere una donna può pretendere di essere trattato come una donna vera, in tutti i contesti della vita sociale. È praticamente l’imposizione con la forza dell’ideologia di genere.
In altri paesi, questi principi hanno prodotto conseguenze assurde:
– Pochi giorni fa, a Brema in Germania, è stato incriminato un pastore evangelico per “incitamento all’odio”, perché aveva espresso, in un seminario, commenti negativi sul matrimonio omosessuale, secondo la dottrina della sua chiesa.
– Negli Usa, Boyd Burton, divenuto Fallon Fox, è una “campionessa” transgender di arti marziali che ora combatte contro le donne. Ha dichiarato in un recente Tweet – indirizzato anche alla Rowling, creatrice di Harry Potter – di aver fratturato con gioia il cranio di una sua avversaria: “Adoro pestare le TERF*” (acronimo che in italiano significa “Femminista radicale trans esclusiva”).
L’obbligo di trattare maschi transgender come donne vere rappresenta anche un attentato alla sicurezza delle donne in quei luoghi a loro riservati, come gli spogliatoi e i bagni femminili. A Bari, una donna incinta è stata assalita da un maschio transgender: la donna aveva soltanto bussato alla porta del bagno (riservato alle donne) che il transgender stava occupando. L’incidente è avvenuto nei bagni delle ferrovie del Nord Barese. Immaginiamo cosa potrebbe accadere se la legge punisse l’istigazione alla discriminazione sulla base dell’identità di genere: una donna che protestasse per la presenza di maschi transgender negli spazi privati femminili potrebbe essere punita con la reclusione!
Per tutti questi motivi la mobilitazione di #RestiamoLiberi è urgente e prioritaria.
Le manifestazioni sono aperte a tutti i cittadini.
Unisciti anche tu alla mobilitazione in difesa della libertà e della giustizia sociale!
Antonio Brandi
Presidente Pro Vita & Famiglia Onlus
Jacopo Coghe
Vicepresidente Pro Vita & Famiglia Onlus
Su questa pagina l’elenco delle città che hanno aderito all’iniziativa, insieme al luogo e all’orario delle manifestazioni.
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